Dott. Giuseppe Campo

Disfunzione Erettile

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Disfunzione Erettile

Cos’è la Disfunzione Erettile

La disfunzione erettile è un disturbo che può colpire gli uomini. È bene innanzitutto sottolineare che non sempre è una malattia, ma a volte un sintomo che può rivelare la presenza di altre patologie (alterazioni cardiovascolari, problemi endocrino-metabolici, diabete, malattie neurologiche).

I soggetti con disfunzione erettile possono faticare sia ad avere un’erezione sia a mantenerla. Se la disfunzione erettile ha origine organica inoltre, l’uomo presenta una riduzione delle erezioni spontanee mattutine, il cui scopo è la ri-ossigenazione del pene. L’incidenza del disturbo aumenta con l’avanzare dell’età: la metà degli uomini tra i 40 e i 80 anni ne sono colpiti.

La disfunzione erettile ha un impatto negativo sull’autostima dell’uomo in quanto maschio con possibili ripercussioni sulla vita quotidiana in termini di benessere, umore e resa lavorativa. Le ripercussioni possono aversi anche sul partner, che può sentirsi rifiutato o non desiderato, con conseguenti tensioni di coppia.

Cause della disfunzione erettile?

La disfunzione erettile può avere origine organica e dunque a livello del funzionamento dell’organismo oppure essere legata a un problema di tipo psicologico.

La disfunzione erettile ha cause organiche e psicologiche, entrambe agenti separatamente o in concorso tra loro o in differenti successioni temporali, anche sovrapponendosi le une alle altre.

  • Malattie Vascolari
  • Diabete
  • Farmaci
  • Squilibri Endocrini
  • Cause Neurologiche
  • Traumi e Chirurgia Pelvica
  • Malattia di Peyronie
  • Insufficienza Venosa
  • Congestione Pelvica
  • Fumo di sigaretta e droghe
  • Cause Psicologiche e Stress

Diagnosi della disfunzione erettile

Sebbene per molti uomini sia molto difficile, in presenza di questo sintomo è fondamentale parlare con il proprio MMG e Andrologo di fiducia. Utile ricercare nella storia medica del paziente eventuali fattori di rischio per la disfunzione erettile, come per esempio diabete, malattie cardiovascolari o neurologiche o problemi psicologici. Il paziente verrà poi sottoposto ad alcuni esami del sangue.
Questi esami insieme alla storia clinica e a una visita generale approfondita, anche all’apparato riproduttivo, permettono di fare una prima diagnosi e avviare un percorso terapeutico.

Il paziente deve rivolgersi allo specialista Andrologo nel momento in cui le indagini praticate dal curante non sono sufficienti a diagnosticare le cause del disturbo o quando le terapie effettuate non sono efficaci.

Esami sul sangue e sulle urine – I test sul sangue possono essere utili per determinare le condizioni generali che interferiscono con la capacità erettile: ove le condizioni cliniche lo richiedano possono essere determinati i livelli ormonali (testosterone totale e libero, SHBG, albumina, DHT, LH, FSH, prolattina, talvolta degli ormoni tiroidei), tenendo conto degli stati di stress; i livelli di colesterolo e trigliceridi, di glucosio, le transaminasi e la bilirubina, il profilo proteico, il livello di creatinina. Altri parametri utili sono l’esame delle urine e l’emocromo. Tutti i test indicati servono a verificare le eventuali ragioni extragenitali della disfunzione erettile.

Test di funzionalità erettile – sono i test che verificano il flusso di sangue nel pene e nei vasi di afflusso e deflusso (rete perlvica ed iliaca), la conduzione degli impulsi nei nervi, il tono muscolare, lo stato strutturale dei tessuti penieni e degli organi dell’area pelvica:

Ecografia Dinamica Peniena – si esegue la valutazione ecografica della struttura e dei flussi ematici del pene in flaccidità e in erezione indotta con l’iniezione intracavernosa di un vasodilatatore (papaverina o prostaglandina) in dose opportuna; ciò consente anche di verificare il tempo di reazione per ottenere l’erezione ed il tempo di cessazione e/o riduzione della stessa.

Cavernosografia Dinamica (si esegue in centri ad alta specializzazione) – in casi particolari o in presenza di dubbi di tipo strutturale o relativi al deflusso venoso si esegue iniettando nei corpi cavernosi prima il mezzo di contrasto in flaccidità e registrando le immagini radiografiche, poi iniettando il vasodilatatore (papaverina o prostaglandina) in dose opportuna per ottenere l’erezione e registrando le immagini radiografiche in erezione.

Conduzione dei nervi penieni – sono test che applicano stimoli in grado di verificare se la reattività dovuta alla buona conduzione sia presente: comprimendo il glande lo sfintere anale si deve contrarre se tutto funziona bene.

Esame della prostata e dei testicoli – entrambi gli organi devono essere valutati con cura poiché alterazioni strutturali e funzionali possono essere alla base di una disfunzione erettile. Frequente è la disfunzione erettile dovuta a congestione della prostata per processi infiammatori in quanto questi modificano sia i flussi di sangue, in particolare la rapidità di deflusso che può aumentare, che l’efficacia della trasmissione degli impulsi nei nervi.

Terapia per la disfunzione erettile

La terapia farmacologica
La disfunzione erettile può essere risolta grazie alla terapia medica, ma non sempre è curabile. Il paziente infatti potrebbe essere costretto a seguire la terapia farmacologica per tutta la vita, soprattutto se ha un’età avanzata, se soffre di diabete o di problemi neurologici.
I pazienti più giovani invece affiancano spesso alla terapia farmacologica un percorso psico-sessuologico: l’unione delle due terapie consente di risolvere il problema. Nei giovani infatti la disfunzione erettile ha frequentemente origine psicologica.
I farmaci di prima linea sono gli inibitori della fosfodiesterasi quinta e permettono di rispondere con l’erezione in maniera fisiologica, come avveniva prima della disfunzione. Questi farmaci dunque non provocano l’erezione, ma potenziano un meccanismo già in atto, inducendo un’erezione naturale e non artificiale.
In rari casi questi farmaci non funzionano. Nei pazienti in cui risultano inefficaci o nei soggetti che presentano controindicazioni (per esempio i cardiopatici che assumono farmaci per dilatare le coronarie) occorre prescrivere farmaci di seconda linea. Questi in genere provocano un’erezione “artificiale”, senza bisogno di stimolazione da parte del partner. L’assunzione avviene o mediante applicazione per via intrauretrale o tramite iniezioni intracavernose, previo addestramento medico.

Terapia con Plasma ricco di piastrine (PRP)
La terapia PRP per la disfunzione erettile è una terapia di seconda linea .Non ha effetti collaterali o reazioni avverse. Gli effetti positivi sono ottenuti dal corpo che usa il proprio sangue e i propri tessuti per ripararsi. Inoltre, in caso di successo della terapia si mette gradualmente di assumere i farmaci ( in alcuni casi in manera completa).Gli effetti della procedura dureranno probabilmente almeno da 12 a 15 mesi o più. Forse il miglior vantaggio è che il processo è minimamente invasivo e non comporta un intervento chirurgico. Anche se i risultati iniziali degli studi di casi clinici sono promettenti, i medici concordano sul fatto che sono necessarie ulteriori ricerche prima che le iniezioni di PRP diventino una raccomandazione regolare. E’ importante che il paziente venga selezionato e informato sulla procedura .

La protesi
L’impianto protesico si rende necessario solo nel momento in cui il paziente non riesce a ottenere alcun beneficio dai trattamenti precedenti. Lo si esegue ormai molto raramente, perché generalmente quasi tutti i pazienti rispondono ai trattamenti convenzionali.vengono eseguiti presso centri ad alta specializzazione.

Le onde d’urto

I pazienti con problemi vascolari possono rispondere in maniera meno efficace alla terapia farmacologica. Si è recentemente scoperto che la terapia con PRP (plasma ricco di Piastrine) o in casi selezioni le onde d’urto a bassa energia migliorano il microcircolo vascolare e dunque può essere di grande aiuto nei pazienti con disfunzione erettile.
Sarà l’andrologo proporre questo trattamento, in seguito a visita specialistica.

Dott. Giuseppe Campo

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